TUTTO PROGRAMMATO
Miraggio lontano d’una pacata periferia.
Occhi imbrattati d’incastri a dismisura
nella piazza del giorno.
Picchetti di passi allineati disegnano
strategie per
sbilanciare un iter sfiancante.
E’ il mormorio della fontana ad aprire
la via dell’acqua
seducente con invisibili scrosci
nella metamorfosi d’un trapassato adagio,
ove sdraiarsi..
@Silvia De Angelis
Salve Silvia. La delicatezza di questa poesia sottile mi ha fatto sentire come se stessi camminando in un quartiere tranquillo, tutto in ordine, tutto al suo posto... adoro quell'immagine miraggio; sembrava cosi delicata. Tre anni fa mi sono trasferita in un quartiere come questo, piu tranquillo, con tanto verde e fiori. 🌺
RispondiEliminaBaci e abbracci.
Me gusto el poema . Te mando un beso.
RispondiEliminaLindo poema. te mando un beso.
RispondiEliminaEl pasado que ya no es... y sin embargo siempre está.
RispondiEliminaSaludos.
Versi eccellenti. Avranno un significato, penso, i caratteri più grandi in chiusura... Buona giornata, Silvia.
RispondiEliminaBygone adage...
RispondiEliminaPasado, presente y futuro cada día tenemos algo de los tres
RispondiEliminaBesos.
Ringrazio tutti per le gradite osservazioni
RispondiEliminaEl único tiempo que existe es el presente...vivir en el pasado o ansiar el futuro nos hace perder este único momento que tenemos seguro.
RispondiEliminaPrecioso!
Un abrazo
Patrizia Giordano
RispondiEliminaStupenda complimenti Silvia ✍👏💯buona serata/notte ⚘🎶🌺🧡
Flavio Almerighi
RispondiEliminaLa vita a volte duole, un po' d'acqua d'aprile la rende più leegra. Ottima poesia
Maria Virginia Romano
RispondiEliminaFermare il tempo se fosse possibile...complimenti! Buonanotte 🌟
Giordano Genghini
RispondiEliminaHo apprezzato moltissimo, Silvia, questo tuo post (consistente in una stupenda lirica - a mio avviso fortemente polisemica nei suoi dettagli - scritta in versi liberi). Fra molti altri suoi aspetti, ho gustato soprattutto il fatto che ognuno di noi può, secondo me, usare la bellezza straordinaria dei tuoi versi attribuendo loro il significato più adatto alla propria esperienza, vita e sensibilità personale. (Inoltre, i quattro versi conclusivi della tua lirica, versi che, secondo me, hanno un tono rasserenante che dovrebbe valere per tutti i lettori, sono contemporaneamente di squisita bellezza poetica - che meraviglia le metafore in essi incluse! - e di grande emotività positiva) .
Recensione alla lirica fatta dal blogger Pier Carlo Lava sul suo blog Alessanfria Today
RispondiEliminaUna lirica urbana e intima. Silvia De Angelis ci guida oltre la fatica quotidiana, verso l’acqua silenziosa della contemplazione. Scopri di più su Alessandria today. Nel testo Tutto programmato, Silvia De Angelis ci propone una poesia intensa e rarefatta, carica di suggestioni simboliche, che si muove tra visione urbana e flusso interiore. L’autrice, come spesso accade nella sua poetica, usa immagini precise e ambigue al tempo stesso, capaci di evocare una realtà alienante, frammentata, in cerca di una tregua spirituale.
Il titolo stesso, Tutto programmato, è una dichiarazione paradossale: cosa può mai essere davvero programmato nel caos dell’esistenza? Forse solo l’illusione del controllo, che si sgretola davanti all’“iter sfiancante” del quotidiano. La poesia si apre con un miraggio, “lontano” e “pacato”, che ci rimanda a una periferia non solo geografica, ma psichica: una zona liminale dell’anima, dove lo sguardo cerca rifugio.
“Occhi imbrattati d’incastri a dismisura / nella piazza del giorno” è un’immagine visiva e mentale straordinariamente efficace: lo sguardo è saturo, sovraccarico di troppe connessioni, troppe linee, troppi doveri. La “piazza del giorno” diventa allora luogo della costrizione e della performance, dove ogni passo è misurato e incasellato, e ogni gesto perde spontaneità.
I “picchetti di passi allineati” evocano una marcia forzata, una coreografia dell’efficienza, in cui l’umanità si perde. Eppure, nel mezzo di questa geometria soffocante, Silvia De Angelis introduce una via di fuga lirica: “È il mormorio della fontana ad aprire / la via dell’acqua seducente”. La fontana, simbolo di movimento naturale e di purezza, spezza il ritmo ossessivo della programmazione, aprendo uno spazio intimo, quasi mitico, dove la memoria e il desiderio si intrecciano.
L’acqua diventa elemento di metamorfosi, che trasforma il presente meccanico in un “trapassato adagio, ove sdraiarsi”: un tempo che non corre, ma accoglie e consola. È qui che la poesia si chiude, in un invito alla resa gentile, alla contemplazione, all’abbandono fiducioso in un ritmo che non sia più incastro, ma fluire.
Una riflessione
Tutto programmato è una poesia profondamente attuale, che parla della fatica del vivere in un mondo ordinato fino all’ossessione. Ma Silvia De Angelis, con la sua scrittura raffinata, ci indica anche un varco, una crepa nel cemento della routine, da cui far scorrere l’acqua dell’immaginazione e del ricordo. È lì, in quel “trapassato adagio”, che possiamo tornare a sentire noi stessi. Un invito sottile ma potente a fermarsi, ascoltare e ritrovare la lentezza necessaria per abitare davvero il tempo.