AFFACCI
Porzioni della sera accoppiate a raso e seta
su argini allineati a curve sopraffine
d’insolite orbite.
Armature in cui celare il vagito d’un desiderio ricorrente
scucito da arpeggi di memoria in collisione
con l’asfalto ruvido d’una realtà sfrontata.
Frantumi di coinvolgenti ceselli a cavalcioni su briglie
di vistose saghe in cui vezzi di girasole
fermentano veglie vicine a sogni vendemmiati
d’uva moscato.
Sviolinate di risacche in cui intravedere
proiezioni di legno vivo che germoglia
e nuovi saggi nel telaio
che intesse cronache di luce
dietro affacci annodati al cielo
@Silvia De Angelis
Me gusto tu poema. te mando un beso.
RispondiEliminaLo que vemos son apariencias.
RispondiEliminaLa verdad se mantiene oculta.
Saludos.
Chronicles of light....
RispondiEliminaIntensi ed emozionanti versi, come tu sai fare. Buon we, Silvia.
RispondiEliminaMeravigliosa Silvia🫂💞
RispondiEliminaUn affaccio che concedi...sopraffino !!!
Mi inchino al gusto!
Poema intenso e tão bonito de ler. Parabéns pela inspiração poética que aqui ABUNDA.
RispondiElimina.
Feliz fim de semana.
..
“” Caminhas comigo ““
.
Recensione alla lirica del blogger Pier Carlo Lava, sul suo blog Alessandria Today :
RispondiEliminaUna poesia intensa e visionaria di Silvia De Angelis. “Affacci” è un canto lirico che unisce il desiderio alla luce e la memoria alla contemplazione.
La poesia “AFFACCI” di Silvia De Angelis è un tessuto prezioso di immagini e visioni, un intreccio lirico che si apre al lettore come un sipario tra sogno e realtà. Ogni verso è intarsio sonoro e figurativo, dove le “porzioni della sera” si adagiano su raso e seta, creando un’atmosfera sensuale e rarefatta. L’autrice costruisce scenari mobili, frutto di un’anima che si affaccia su mondi paralleli, abitati da desideri, memorie in collisione, e arcane risacche che custodiscono segreti.
Il componimento si muove tra espressionismo e metafisica poetica: l’asfalto ruvido della realtà incontra la delicatezza degli arpeggi interiori, mentre “briglie” e “sviolinate” delineano un viaggio visionario fatto di fermenti, sogni vendemmiati, oggetti simbolici e proiezioni di legno vivo. C’è in questi versi una tensione tra il materiale e lo spirituale, tra l’eros lirico del desiderio e la luce alta della contemplazione. Gli “affacci annodati al cielo” diventano allora la vera soglia del testo: una frontiera poetica da cui osservare la vita, la bellezza, il tempo che si trasforma.
Silvia De Angelis conferma anche in questa composizione la sua cifra stilistica distintiva: una scrittura sensoriale, evocativa, colta, capace di raccontare con finezza l’invisibile che ci circonda.
Ringrazio tutti dei graditi commenti
RispondiEliminaCiao cara Sylvia, come certe visioni possono regalarti versi meravigliosi. Fa molto caldo qui, quindi non uso molto il portatile in questo momento. Ma ti mando i miei saluti.😘
RispondiEliminaAlessandra Bugatti
RispondiEliminaGià l'inizio è mozzafiato poetessa 💓
Imma Paradiso
RispondiEliminaCoinvolgente
da facebook :
RispondiEliminaGraziella Covelli
Bellissimi versi🌹✍️
Vincent Catania
Bellissima
Brava Silvia!
RispondiEliminaUn abbraccio!
Flavio Almerighi
RispondiEliminaIntensa e originale, ottima poesia.
Giordano Genghini
RispondiEliminaHo apprezzato moltissimo, Silvia, questo tuo post, soprattutto perché esso, a mio personalissimo avviso, conferma, e accentua ad un livello ancora superiore a quello dei tuoi precedenti test poeticii, la loro caratteristica di versi fortemente polisemici, che si sciolgono e illuminano però nei versi conclusivi - in questo caso, gli ultimi cinque - che, non a caso, contengono la parola-chiave, che dà il titolo alla lirica e che sono, secondo me, così' belli e significativi da racchiudere nelle proprie pieghe, in qualche misura, l'intero testo che li precede. L'interpretazione di tali ultimi versi è, tuttavia, ancora molto aperta a un ventaglio di chiavi di lettura: fra di esse, quella che prediligo vede in tale conclusione, affacciarsi impreviste possibilità positive, espresse da sublimi metafore quali "proiezioni di legno vivo che germoglia" e , come appunto tu infine scrivi, concludendo la tua lirica, "nuovi saggi nel telaio / che intesse cronache di luce / dietro affacci annodati al cielo". (A quanto ho precedentemente scritto, si aggiunge il mio ordinario apprezzamento per il consueto notevolissimo livello di bellezza – che si esprime nel tuo tipico stile - e di validità complessiva che, a mio parere, caratterizzano i tuoi post, finora da te condivisi - e di ciò ti ringrazio -nel gruppo).
Giuseppe Mauro Maschiella
RispondiEliminaUna poetica davvero particolare, ricca di simbologie e ritmo interiore.
Giovanna de Santis
RispondiEliminaImmagini che divengono vivide in versi sublimamente e travolgenti espressi Maestosa poetessa sei 💖💖💖