E POI..

 



Volti senili, emaciati,
nell’ozio forzato di rughe slabbrate
su brughiere lontane.

Spine di pioggia
sul cemento sdrucciolevole
divengono idillio contorto
nelle distanze mute dei giorni,
azzittiti dal vibrare di primavera.

Anoressia d’andatura veloce
inchiodata a monosillabi vuoti,
mentre sassi neri calpestati in sogno
sono paradigma d’un laccio quotidiano,
cui aggrapparsi infrangendo
le invenzioni d’un oggi, 
troppo faticoso.

@Silvia De Angelis 

Commenti

  1. Buenas noches, cada arruga en esos rostros son vivencias de toda una vida, y agotados por el sudor, del trabajo, se ven aisladas en la oscuridad de la noche.
    Un desgarrado poema. Felices sueños.

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  2. Che intenso. Sembrava un dipinto della vecchiaia, quando i giorni non parlano piu. Come se persino il movimento si fosse spento e tutto fosse rimasto sospeso in una lentezza rassegnata. Mi ha lasciato una sensazione di profonda malinconia. Oh dio! forse il presente pesa troppo :(

    Abbracci e buon inizio di settimana!

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  3. da facebook :
    Vincent Catania
    Brava

    Panunzi Simonetta
    Fantastico Poetare ❣️✍️

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  4. da facebook :

    Flavio Almerighi
    Versi tra desiderio di fuga e scontro con una realtà che spesso non piace. Molto bella, ciao

    Paola Romani
    Ogni singola parola si incastra con un pensiero che rappresenta il comune sentire Bravissima 👏

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  5. Vivir mucho resulta agotador a veces.
    Aunque peor sería haber vivido menos.

    Saludos.

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  6. Bella, intensa e intrisa di malinconia. Buona giornata, Silvia.

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  7. Forced idleness of worn wrinkles...

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  8. ho apprezzato .molto qusta lirica!

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  9. Graziella Covelli
    Bellissimi versi, bravissima Silvia, buon pomeriggio 🌹

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  10. Maria Virginia Romano
    Visione di un cambiamento che a volte può non essere accettato. Brava!

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  11. Francesco Innella
    la fatica di vivere oggi tutto è piu difficile

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  12. Los años pasan, es inevitable, y las etapas de la vida también.

    Muy buen poema, Silvia.

    Un beso.

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  13. Recensione del blogger Pier Carlo Lava, sul suo blog "Alessandria Today"

    Fin dal primo verso, “Volti senili, emaciati”, la poetessa evoca un’umanità fragile, stanca, confinata in una sospensione dell’essere. Le “rughe slabbrate” diventano non solo segno del tempo, ma ferite del vivere, espressione di un ozio forzato che è insieme immobilità fisica e rassegnazione spirituale.

    Nella seconda parte del testo, la pioggia e il cemento si fondono in un’immagine di malinconico splendore: “Spine di pioggia sul cemento sdrucciolevole divengono idillio contorto”. Qui la De Angelis ci mostra come anche l’asperità, la caduta, il disagio possano farsi materia poetica, se osservati con lo sguardo di chi sa cogliere il lirismo nascosto nelle crepe della realtà.

    La poesia si muove poi verso una riflessione più profonda sul vuoto e sull’affanno dell’oggi. L’espressione “anoressia d’andatura veloce” è di grande potenza simbolica: descrive una società che corre ma non si nutre, una modernità consumata dalla fretta e dall’assenza di senso.

    Eppure, tra “sassi neri calpestati in sogno” e “lacci quotidiani”, qualcosa resiste: un legame tenue ma vitale, forse la poesia stessa, cui aggrapparsi per non soccombere alla stanchezza del presente.

    Temi e stile
    Silvia De Angelis costruisce la sua poesia come un mosaico di visioni e sensazioni tattili, unendo concretezza e astrazione. Il suo linguaggio è musicale e drammatico insieme, capace di trasformare la materia quotidiana – pioggia, cemento, rughe, passi – in simboli universali di fragilità e resistenza.

    La struttura priva di punteggiatura rigida e l’uso di immagini stratificate rimandano a una poetica che dialoga con Eugenio Montale e Amelia Rosselli, ma anche con la sensibilità contemporanea di una poetessa che osserva il mondo con lucidità e pietà.

    L’essenza dell’attesa
    Il titolo, “E poi…”, è una sospensione. È l’attimo che segue la parola non detta, il tempo in cui ci si ferma a contemplare ciò che resta. È una poesia che non chiude, non conclude: lascia aperta la possibilità di un dopo, di un altrove, di un risveglio.

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    Risposte
    1. Atronadora poética realista... Suscribo la reseña de Pier Carlo Lava...
      Abrazo admirado!!

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  14. C'è un tempo in cui ti lasci cullare dallo sciabordio delle note interiori... e le trasforma in vere e proprie immagini che l'anima tua cuce con un sottile bisso a liriche oniriche! Complimenti Silvia!

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  15. Francesca Romani
    dura realtà...tanto vera,quanto triste😔

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  16. Gloria Cuzzi
    Bellissima !
    Al mare di ricordi ci si aggrappa sempre.

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  17. Una gran inspiración reflejando con tus letras intensas . las etapas de la vida. Una imagen acertada para acompañar tus versos. Te dejo un beso.

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  18. Hola Silvia.
    Buenos días. La poesía es bonita, me ha gustado leerla. La fotografía también en combinación con el poema.
    Un abrazo.
    Mónica

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