ARITMIE STONDATE
Luminarie spaiate
nell’arsenale cupo del borgo
uncinato dall’esalazione
di monosillabi nomadi
Il respiro labile del buio
s’appropria d’aritmie stondate
parafrasate dal menù d’un domani
sospeso sul vuoto dei denti.
@Silvia De Angelis
Melancólico poema. Te mando un beso.
RispondiEliminaCiao Silvia,
RispondiEliminaquesto pensiero pulsa silenzioso,
come se la notte respirasse tra le parole...
tutto sembra muoversi in un ritmo segreto,
tra luci tremolanti e pensieri sospesi nell'aria
Bacione, buonanotte!
Giordano Genghini
RispondiElimina“Tu scrivi versi dove l'aritmia/ si muta in elegante poesia...”.
Flavio Almerighi
RispondiEliminaUn’atmosfera inquieta e sospesa, dove la frammentarietà del linguaggio e l’oscurità del contesto riflettono un senso di smarrimento esistenziale. Buongiorno Silvia!
Ringrazio gli autori dei graditi commenti
RispondiEliminaArritmias emocionales, oscuridad preludio de la soledad que al final siempre nos acompaña.
RispondiEliminaSaludos.
In the dark arsenal of the village...
RispondiEliminaVersi sorprendenti, specie la chiusa. Buona giornata, Silvia.
RispondiEliminaOtro poema donde nos dejas tu sensibilidad. Un beso , feliz fin de semana,
RispondiEliminaMi sembra di sentire il pulsare della notte, profondo, immenso, all'unisono col palpitare dell'anima che si libra e si allarga sopra le ombre per assaporare l'amarezza di un momento, o l'ampiezza di un dolore che si frange nelle ombre dominante tra poche flebili luci, nell'attesa di un giorno forse nuovo, forse diverso come un sapore sconosciuto. Bellissima. Buonaserata cara Silvia,
RispondiEliminaUna poesia quasi... gotica. Mi piace molto.
RispondiEliminaBuon fine settimana!
Francesco Innella
RispondiEliminaBella mi sono ritrovato nei tuoi versi