NEBBIE DI SANGUE E LUCE
Tacciono, sull’assordante scalpitio di cavalli,
le guerre dimenticate.
Schiacciate nell’assenza di sguardi,
proiettano sull’ultima bolla del crepuscolo
braccia di sangue,
nel riverbero di mine accese
in agguato sull’inganno del passo.
Nella trasparenza dell’oscurità
il silenzio raccoglie grida d’infanti,
strappati all’iridescenza del domani
nel crepitio d’una morte famelica.
L’umano–caimano
diviene ventriloquo
nel ghigno d’una violenza spietata,
dardo assoluto
d’un’estinzione alle porte.
@Silvia De Angelis
Profundo poema de una realidad tan dura. Te mando un beso.
RispondiEliminaQue tal, Silvia. La brutalita della guerra e la violenza umana, la fragilita e la sofferenza degli innocenti, e tutto cosi orribile. Commuove profondamente, vorrei che potessimo fare qualcosa per impedirlo, ma...
RispondiEliminaEnviando un abbraccio.
Ojalá desaparezcan todos los caimanes humanos... son monstruos, demonios, diablos.
RispondiEliminaQuién puede matar a niños?:
LOS MONSTRUOS!!!
Saludos.
Versi incisivi e di grande impatto. Buona giornata, Silvia.
RispondiEliminaBuenos días, ojalá fueran para todos.
RispondiEliminaUn abrazo
da facebook :
RispondiEliminaMaria Virginia Romano
Il peggio della guerra. L'innocenza sacrificata in nome di un potere che si nutre, del sangue versato, di giovani vittime, che non vedranno il futuro. Brava 😔⚘️
Vincent Catania
Bellissima, commosso
Graziella Covelli
Bellissima struggente poesia,complimenti Silvia🖋🌹
Flavio Almerighi
Tragico destino quello dei bambini soldato: la tua poesia denuncia l’orrore dimenticato delle guerre, trasformando il silenzio e l’oscurità in simboli di un’umanità che si autodistrugge. L’immagine dell’“umano/caimano” sottolinea la deriva bestiale e spietata della violenza, pronta a cancellare il futuro. Bravissima Silvia
Ringrazio gli autori delle gradite osservazioni
RispondiEliminaFrancesco Innella
RispondiEliminaGli ultimi versi illustrano la tragedia di oggi
Very sad and tragic.
RispondiEliminaBruno Amore
RispondiEliminaSplendida la chiusa. Grazie.
“Sempre ci sono state e ci saranno,/ temo, lontane e per questo ignorate/ innumerevoli stragi ogni anno”. Questo è il mio desolato commento - favorevole ai tuoi versi e al loro contenuto -
RispondiEliminaBrutal, sentido, real, crudo!
RispondiEliminaUn abrazo Silvia,
Un poema surreal tan personal... Bravo Silvia amiga una vez más!!
RispondiEliminaè una poesia che evidenzia tutto l'orrore della guerra che come una bestia famelica divora tante vite e con i bambini tanta speranza di futuro . Bella anche se raggelante .
RispondiEliminabaci
eos
Gina Bonasera
RispondiElimina·
La guerra nasce con l'uomo e malgrado le sconfitte, il sangue, le carestie,il dolore non si arresta
Sete di potere, ingordigia, interessi, follia sono tra le cause dei massacri.
Significativi e sempre attualissimi i versi, che ho molto apprezzato.