DIO SCARTATO
Sequenze contratte
nella galassia
confluente a tematiche umane
di dubbia salvaguardia.
Guastatori d’epoche
in modalità “frangibile dominio”
muovono tessere inscindibili
nello “squarciagola” di confini disumani
invivibili.
Senno fuori misura
nell’effigie di un Dio scartato
dalla logica scandita
smembra lo sguardo accigliato
solamente avido di luce
nel cuore prosciugato d’anima…
@Silvia De Angelis
Profundo poema. Te mando un beso.
RispondiEliminaCiao Silvia, buona sera! come stai brava scritora! questo pezzo e pieno di simboli scomposti e pensieri vertiginosi. Oscuro, ma non privo di sete di trascendenza. Sei brava.
RispondiEliminaGrazie per aver condiviso questa galassia spezzata, dove riecheggia ancora il desiderio di ricostruire un significato.
Un abbraccio e buona settimana.
Olá, amiga Silvia, gostei deste belíssimo poema,
RispondiEliminauma amostra de seu talento.
Parabéns!
Uma ótima semana com muita paz.
Abraços, amiga.
Sublime Silvia! l'Anima che esprimi inevitabilmente abbraccia l'universo intero. Semplicemente magnifica! Un inchino...
RispondiEliminaLa idea de Dios es necesaria para no sucumbir ante la tragedia de que después de la muerte no hay nada.
RispondiEliminaBuen martes.
I bet it sounds better in Italian than in Google's translation LOL
RispondiEliminaUn poema, profundo donde el alma manda y el corazón siento.
RispondiEliminaBesos, feliz día.
Scrivi poesie profonde! Questo può avere diversi significati. è meravigliosa.
RispondiEliminaTi auguro una splendida giornata! 💗
Versi efficaci e potenti. Buon pomeriggio, Silvia.
RispondiEliminaTua escrita reverbera como um eco cósmico, onde o abandono do divino não é silêncio, mas grito.
RispondiEliminaCada verso pulsa com a dor do que é arrancado do sagrado — um jogo brutal entre humanidade e ausência.
O "Deus descartado" é símbolo, é angústia, é um farol apagado diante das fronteiras que nos dessensibilizam.
Que força há nessa luz faminta, mesmo diante do desmembramento... poético e profundo demais.
BEIJOS
Nicely written poem.
RispondiEliminada facebook :
RispondiEliminaFlavio Almerighi
Un grido poetico che riflette il vuoto lasciato da un dio scartato e da un’anima inaridita. Questa poesia evoca uno scenario cosmico e insieme profondamente umano, dove la fragilità dell'esistenza si intreccia con un disincanto spirituale e sociale. Bravissima come sempre
Graziella Covelli
Bravissima Silvia, il tuo scritto rispecchia
il tempo vuoto di sentimento che stiamo vivendo, l'uomo sembra abbia perso il senso della vita umana,il suo valore.
Rinaldo Ambrosia
Bello questo dio scartato, molto umano...
Maria Virginia Romano
RispondiEliminaA volte la fede vacilla...buonanotte cara🌟
da facebook :
RispondiEliminaPatrizia Giordano
Straordinaria davvero Silvia complimenti 👏👏⚘🌺🌹💕💕
Panunzi Simonetta
Potente poetare! ✍️📖❣️
Ringrazio tutti delle gradite osservazioni
RispondiEliminaImpactantes depurados versos. De vos yo aprendo, Poeta!!
RispondiEliminaAbrazo una vez más admirado.
Interesantísima reflexión poética!
RispondiEliminaMuy hermoso.
U abrazo!
♥Querida amiga♥, Maravilloso poema, eres una gran poeta, que pases un bello día
RispondiElimina(¯`•.•´¯) (¯`•.•´¯)★Que Dios
*`•.¸(¯`•.•´¯)¸.•´★Te bendiga
♥ º° ♥`•.¸.•´ ♥ º° ♥ `•.¸.•´` ★
Abrazos y te dejo un besito
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Recensione alla lirica fatta dal blogger Pier Carlo Lava, sul suo blog Alessandria Today :
RispondiEliminaNel componimento “Dio scartato”, Silvia De Angelis ci trascina in una visione apocalittica e profonda, un canto lirico e dolente che attraversa il vuoto spirituale del nostro tempo. La poetessa, con la sua consueta capacità di coniugare astrazione e denuncia, ci offre una riflessione acuta sulla condizione dell’umanità contemporanea, smarrita in una galassia dove le tematiche umane sembrano di “dubbia salvaguardia”. Il verso si snoda in “sequenze contratte”, come se la poesia stessa dovesse adattarsi alla tensione di un mondo in frantumi. Le parole sono precise, taglienti, evocative, e restituiscono il senso di un’esistenza dominata da forze cieche e distruttive, “guastatori d’epoche” in grado di manovrare “tessere inscindibili” in uno scenario in cui il dolore ha superato la misura dell’umano.
La poetessa introduce una potente immagine: “la squarciagola di confini disumani invivibili”, dove il grido non ha più eco e le frontiere della sofferenza si sono fatte impenetrabili. È uno spazio della disperazione, un confine tra l’umano e l’inumano che si consuma nel silenzio di un Dio “scartato”, abbandonato come un oggetto inutile dalla “logica contrita”, dalla razionalità asfittica dell’era moderna. In pochi versi, Silvia De Angelis riesce a costruire una drammaturgia poetica potente, in cui la dimensione mistica si fonde con quella sociale. Il “senno fuori misura” diventa l’emblema dell’assenza di senso, della perdita di spiritualità, dell’avidità che acceca lo sguardo e prosciuga il cuore, fino a renderlo “prosciugato d’anima”.
La poesia è densissima di simboli, quasi una preghiera rovesciata, un lamento cosmico che riecheggia tra le galassie e denuncia la nostra colpevole indifferenza. L’autrice ci offre così una meditazione radicale, in cui la mancanza di Dio non è teologica, ma etica: è la sua espulsione dalla coscienza collettiva a generare l’impoverimento dello spirito e la decadenza del mondo.
Giuseppe Mauro Maschiella
RispondiElimina“Dio scartato” sembra una riflessione sulla condizione dell'umanità e sulle conseguenze di un mondo che si allontana da valori profondi che amplifica il senso di inquietudine e di perdita.