SCIOGLIENDO L'AMARO

 


Fuori d’esilio una pastura che duole

nell’insistenza labile della fabbrica

rituale.

Meste geografie non si oppongono alla

fugacità del vento  vigile sugli andati

d’instabile pensiero.

Eccedenza di vuoto

 nel chiostro di voci d’angolo

rimbombanti suoni lontani.

Insistenti battono le tempie su cesello

squarciato da un fulmine di luce su corteccia

inaridita.

E’ nella buonanotte vincolo del buio che nasce

un aroma inaspettato al centro d’un cerchio

fuori d’oscura smania.

@Silvia De Angelis 

Commenti

  1. Lo amargo va creciendo con el tiempo.
    Solo puede disolverlo la aceptación.

    Saludos.

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  2. Imagem primaveril e poema adoráveis, deslumbrantes.
    .
    Feliz fim de semana
    .

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  3. Buenos días, de fin de semana.
    A veces ese aroma nos cambia la vida.
    Un beso.

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  4. guauu! il vento vigile, le voci raccolte, lo scalpello che colpisce le tempie... hai creato un'atmosfera di profonda intensita. Sono affascinata, hai un talento incredibile.

    Buon inizio di primavera ˖˵˵˵˵˵˵ଘ( ꈍᴗꈍ)⋆🌷

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  5. da facebook :
    Flavio Almerighi
    Quella "fabbrica rituale" mi ha profondamente colpito, nei tuoi versi ci sono soluzioni liriche e sonore molto originali e belle, ciao


    Marta Giaccaglia
    Sempre unica e speciale, buonanotte 🌟

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  6. Ringrazio gli autori dei graditi commenti

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  7. Recensione dell'autore Pier Carlo Lava sul suo blog Alessandria Today :
    Recensione

    Con SCIOGLIENDO L’AMARO, Silvia De Angelis firma una lirica che esplora il confine sottile tra sofferenza e rinascita, tra l’amarezza dell’esilio interiore e la dolcezza inaspettata che può emergere persino dal buio. La poesia si sviluppa in un crescendo emotivo e simbolico, tracciando un percorso di liberazione intima, dove ogni verso è una stazione di passaggio, un frammento di consapevolezza raggiunta. Il testo apre con l’immagine di una “pastura che duole”, metafora suggestiva del nutrimento emotivo che, anziché confortare, lascia un segno di dolore. L’esilio non è solo fisico, ma spirituale, una condizione che imprigiona e al tempo stesso rende più vigile la mente, più attento il cuore. La “fabbrica rituale” evoca meccanismi ripetuti, cicli interiori da cui è difficile uscire, ma che, proprio per la loro insistenza, aprono varchi verso nuove percezioni.

    Il paesaggio è mentale quanto reale, abitato da “geografie meste” e da un vento che soffia sui pensieri instabili. In questo scenario si apre un chiostro — immagine sacra e chiusa — abitato da echi, da “voci d’angolo” e suoni lontani che si rifrangono nel vuoto: è un vuoto pieno, carico di assenza ma anche di possibilità. I versi centrali, con l’immagine fortissima del “cesello squarciato da un fulmine di luce su corteccia inaridita”, segnano la svolta drammatica ma anche rivelatrice del testo. La luce che squarcia è violenta, ma necessaria: rompe l’aridità, risveglia la materia viva, apre alla trasformazione.

    E proprio quando il buio sembra chiudere ogni spazio, la poetessa ci sorprende: “È nella buonanotte vincolo del buio che nasce un aroma inaspettato”. Qui, Silvia De Angelis ci regala la vera chiave della poesia: è sciogliendo l’amaro, accettandone il sapore, che può emergere una nuova fragranza, un senso nascosto, un’armonia inattesa. SCIOGLIENDO L’AMARO è una poesia che invita alla resistenza sensibile, alla scoperta di ciò che può nascere anche nel dolore, a cercare l’aroma profondo fuori d’oscura smania, dove tutto tace e qualcosa finalmente può parlare.

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  8. Alessandra Bugatti
    Molto particolare e profonda questa tua lirica poetessa ⚘️

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