LEGGEREZZA

 



Cela l’umano su  falle di  grigio   un oscuro

argomentato in bilico su palafitte.

Lanuginoso cruccio ammicca l’iridescenza

del sole, scostandone il calore.

Infelicità d’ aride semicrome, siccità nelle

orme del pensiero imbrattato di vacuo.

Barricate d’occhi su orbita d’un vagito che

schiuda un cristallino sentore posato su un

nitido orizzonte ove una voce sibillina

scucia guglie d’innata leggerezza.

Spazi infiniti nell’arpeggio d’una fusione che

sfumi passate nevralgie mentre fuori si

fa scuro, e si bevono lune dalle mani…

@Silvia De Angelis 

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