UNA CRONACA CHE SI RIPETE (mercati)
Arrangiati su banchi alla ventura propongono
logore mercanzie sotto il placet d’errabonde nubi
e la fuga all’impazzata nell’ora del saggio
burocratico.
Stracci sparpagliati al vento e cori all’unisono
per veicolare la nevralgia di merci logorate
dall’oblio.
Un affaccendarsi che straripa oltre la sorte
dell’accettabile con sguardi ridenti per
incentivare l’affare.
Ribattuto un brusio e un latrare di toni bassi
nella gettata del tempo che logora scalpori
nel teorema scandito da monete strascico
d’una cronaca che si ripete…
@Silvia De Angelis
Ciao, que tal, Silvia! noto una grande sensibilita, uno sguardo critico e osservatore, ma anche profondamente empatico, cara amica. Sono persone esauste, immerse in un mare di confusione e disperazione :(
RispondiEliminaBaci.
Bullicio... sí... esos mercados son como miniuniversos.
RispondiEliminaA mí no me gustan mucho.
Me agobian.
Buen viernes.
Stile personalissimo e accattivante, come sempre. Buona giornata, Silvia.
RispondiEliminaUnas letras bien acompañadas a la imagen.
RispondiEliminaUn rastrillo de mercancías usadas , que dan valor otras personas, aunque parezca deshecho . La vida sigue su curso, cada uno se defiende en ella como puede.
Un besote , feliz fin de semana.
Me encanta visitar los mercados de barrio.
RispondiEliminaGracias muchas por tu compartir.
Abrazos, querida Silvia.