Michelangelo La Rocca Versi bellissimi, eleganti, introspettivi che esprimono il tormento dell'anima irrequieto che comune perviene ad un approdo anche se bagnato. Lirica che è quasi una radiografia della propria anima, letta con vero piacere e molto apprezzata. Plauso meritato alla bravissima poetessa romana!
Recensione alla lirica fatta dal blogger Pier Carlo Lava, sul suo blog Alessandria today La poesia “Ascolto lontano” di Silvia De Angelis è un viaggio lirico nell’universo dell’ascolto che supera la mera percezione fisica per diventare esperienza interiore e visionaria. Il componimento trasporta il lettore in una dimensione rarefatta, dove le parole evocano immagini sospese tra silenzio e risonanza, tra corpo e immaginazione. L’autrice ci invita a superare i limiti del timpano, ad abbandonare l’“avanguardia d’ascolto” per approdare a un terreno intimo, in cui il vento e le nubi diventano simboli di un linguaggio segreto e universale.
Il verso iniziale, “Nel richiamo di sillabe discordi si distanzia il timpano”, introduce un contrasto sonoro che diventa metafora della difficoltà di ascoltare ciò che non è immediatamente armonico. Qui l’ascolto si fa sfida e apertura a ciò che è diverso, un percorso che non respinge la dissonanza ma la trasforma in occasione di introspezione.
Il cuore della poesia risiede nella tensione verso l’immaginazione: “Raggiunge l’immaginoso nel respiro laterale”. Un’immagine che evoca il superamento della linearità, come se l’ascolto avvenisse in uno spazio liminale, laterale, dove la percezione ordinaria non arriva. Il “respiro laterale” diventa allora simbolo di una libertà poetica, un varco per raggiungere nuove visioni.
Nella parte conclusiva, l’autrice concentra tutta la forza evocativa della sua scrittura: il “buco di vento” e il “vocio d’una nube” preannunciano un “approdo bagnato”, che può essere letto come rinascita, purificazione, riconciliazione con una natura che parla in linguaggi invisibili. È un approdo simbolico, bagnato dall’acqua come elemento di vita e rigenerazione, che chiude il cerchio del viaggio poetico.
La poesia colpisce per la sua intensità metaforica e per la capacità di Silvia De Angelis di fondere suono, immagine e respiro interiore in un’unica esperienza. È una lirica che lascia aperti spazi interpretativi, stimolando il lettore a vivere il silenzio come possibilità di ascolto nuovo e profondo.
Tu sensibilidad detecta cada detalle, atisbo o sonido para delinear otro poema significativo...
RispondiEliminaAbrazo inmenso, Poeta.
Sutil y casi abstracto poema!
RispondiEliminaUn abrazo.
Versi belli, eleganti come sempre.
RispondiEliminada facebook :
RispondiEliminaFlavio Almerighi
Proponendo il titolo di un film che mi piacque molto: "non è poi così lontano"; buona domenica
Maria Virginia Romano
Come sempre fantastici i tuoi versi! Buona domenica✍️👏👏👏🌺
Panunzi Simonetta
Mi incanto sempre "dietro il tuo poetare"... Un mondo di parole sfilano nell'infinito! Buona domenica Poetessa. ❣️⭐⭐⭐⭐☕
Michelangelo La Rocca
RispondiEliminaVersi bellissimi, eleganti, introspettivi che esprimono il tormento dell'anima irrequieto che comune perviene ad un approdo anche se bagnato. Lirica che è quasi una radiografia della propria anima, letta con vero piacere e molto apprezzata. Plauso meritato alla bravissima poetessa romana!
Ringrazio gli autori dei bei commenti
RispondiEliminaDoce e terna sensibilidade poética que me fascinou ler e muito elogio
RispondiElimina.
Feliz domingo. Saudações poéticas
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Pensamentos e Devaneios Poéticos
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da facebook :
RispondiEliminaCarmela Fiore
Bella..magico giorno..un caldo abbraccio
Felice Serino
Versi incantevoli! Buona domenica, Silvia.
Nadia Natalina Mazzocco
RispondiEliminaProprio tanto bella, piaciutissima.
Serena notte cara Silvia😘
Recensione alla lirica fatta dal blogger Pier Carlo Lava, sul suo blog Alessandria today
RispondiEliminaLa poesia “Ascolto lontano” di Silvia De Angelis è un viaggio lirico nell’universo dell’ascolto che supera la mera percezione fisica per diventare esperienza interiore e visionaria. Il componimento trasporta il lettore in una dimensione rarefatta, dove le parole evocano immagini sospese tra silenzio e risonanza, tra corpo e immaginazione. L’autrice ci invita a superare i limiti del timpano, ad abbandonare l’“avanguardia d’ascolto” per approdare a un terreno intimo, in cui il vento e le nubi diventano simboli di un linguaggio segreto e universale.
Il verso iniziale, “Nel richiamo di sillabe discordi si distanzia il timpano”, introduce un contrasto sonoro che diventa metafora della difficoltà di ascoltare ciò che non è immediatamente armonico. Qui l’ascolto si fa sfida e apertura a ciò che è diverso, un percorso che non respinge la dissonanza ma la trasforma in occasione di introspezione.
Il cuore della poesia risiede nella tensione verso l’immaginazione: “Raggiunge l’immaginoso nel respiro laterale”. Un’immagine che evoca il superamento della linearità, come se l’ascolto avvenisse in uno spazio liminale, laterale, dove la percezione ordinaria non arriva. Il “respiro laterale” diventa allora simbolo di una libertà poetica, un varco per raggiungere nuove visioni.
Nella parte conclusiva, l’autrice concentra tutta la forza evocativa della sua scrittura: il “buco di vento” e il “vocio d’una nube” preannunciano un “approdo bagnato”, che può essere letto come rinascita, purificazione, riconciliazione con una natura che parla in linguaggi invisibili. È un approdo simbolico, bagnato dall’acqua come elemento di vita e rigenerazione, che chiude il cerchio del viaggio poetico.
La poesia colpisce per la sua intensità metaforica e per la capacità di Silvia De Angelis di fondere suono, immagine e respiro interiore in un’unica esperienza. È una lirica che lascia aperti spazi interpretativi, stimolando il lettore a vivere il silenzio come possibilità di ascolto nuovo e profondo.