EMIGRANTI
In quell'intarsio d'aria soffusa
s'infrangono fumenti di grigio
misti a cigolio di metallo.
Uno spicchio di cielo misura
quel raggio solitario
sospeso a un rallentare di nubi.
Ammassati in denso groviglio
in un piglio di nuove aperture
nella mente e in quei fardelli
votati a lacrime represse.
Di li' una rondine mesta ingozza
cibo per la prole.
Inquietudine di sguardi anelanti
che indomiti come quel che vola
attingono un'andatura confusa .
Una lacrima flebile stempera
tristi volti che fatica e dolore
hanno indurito a pietra.
Resta solo un battito indomito
risuonante prematuro nel fiotto del neon.
@Silvia De Angelis 2010
Bellissima, emozionante, struggente. Mi sono commossa mentre la leggevo. Versi molto coinvolgenti. Complimenti e buona domenica.
RispondiEliminaMaria Virginia Romano
RispondiEliminaChi ha dovuto affrontare il distacco delle propie origini, ha dovuto lottare con il dolore interiore e conviverci. Complimenti cara✍👏🌺
Flavio Almerighi
ingoiare l'addio alla propria terra come piccole rondini ingozate dalle madri, buona domenica Silvia!
Ringrazio i vari autori dei graditi commenti
RispondiEliminaPoesia que bem expressa a dor e sofrimentos desses nosso s irmãos que se veem nessa situação! beijos, lindo domingo! chica
RispondiEliminaInspiradores versos. Está lleno de haikus y tankas el cuerpo del poema... En buena hora!!
RispondiEliminaAbrazo admirado, Silvia.
Versos que expresan el dificil momento de estas personas que viajan a un lugar donde no saben que les espera. Un abarco.
RispondiEliminaL'emigrazione umana dovrebbe essere vista come un fenomeno naturale, proprio come le rondini.
RispondiEliminaOttima poesia, mi è davvero piaciuta.
Buon San Valentino e buona settimana.
Baci, cara amica Silvia.