MANI DI ZAGARA
Mi prendo una scorta di fiato
per glissare sul tramonto di voce
deciso dalle tue sequenze
ormai taglienti
Lentamente
si sbriciolano
alchimie e mediazioni
impastate d’un vivido karkadè
decadendo in una flemma catartica
priva d’una scommessa emancipata
che esplori
fiotti di luna
nelle mani fatte di zagara
fiotti di luna
nelle mani fatte di zagara
@Silvia De Angelis 2019
Sempre ineressanti ed intriganti i tuoi versi.
RispondiEliminaUn abbraccio
Me encanta la imagen esos labios sensuales inspiran los versos de tu poema ..
RispondiEliminaUn abrazo y feliz noche.
Grazia Denaro Quando i discorsi si fanno taglienti o beffardi, decade tutta l'armonia che c'è in un rapporto condiviso ed armonioso. Versi veritieri ed apprezzati!👏🌹😘
RispondiEliminaRosa Santinelli molto bella, sentimenti giunti alla fine che rovinano anche tutto cio' che c'e stato di bello nel rapporto, biona mattinata.))
Olá, Silvia!
RispondiEliminaA minha amiga poetisa surpreende-me sempre a cada poema seu que leio, como este belo poema:
che esplori
fiotti di luna
nelle mani fatte di zagara
Uma boa semana, Silvia.
Beijo.
Pedro
Agnese Giallongo Bellissima Silvia Cara ❤️
Evocador y sugerente… Hermoso como cierras el poema. Siempre un placer leerte, querida Silvia.
RispondiEliminaAbrazo grande, y feliz tarde 💙
Bonita foto.
RispondiEliminaQue tengas un buen fin de semana
Intriganti versi sempre molto suggestivi. Molto apprezzata.
RispondiEliminaBuon weekend e un abbraccio
Stefania
Ciao, quando la condivisione e i sentimenti cominciano a scemare ecco che quel filo che teneva uniti si spezza.
RispondiEliminaE' sempre un piacere leggerti
Rachele
Recensione del blogger Pier Carlo Lava, sul suo blog Alessandria Today :
RispondiEliminaLa poesia Mani di zagara di Silvia De Angelis ci accoglie come un respiro sospeso tra luce e silenzio, evocando un’atmosfera che si nutre di immagini intense e simboliche. Fin dai primi versi si avverte una tensione che oscilla tra la fragilità del tramonto e la forza evocativa delle mani che custodiscono fiori di zagara, emblema di purezza e rinascita. L’autrice ci accompagna in un percorso lirico dove le parole si trasformano in materia sensibile, capace di imprimere emozioni forti e durature.
La poesia si apre con un’introduzione carica di attesa: il fiato trattenuto diventa metafora del tempo che scorre e del bisogno di resistere al taglio netto della realtà. Il tramonto diventa così simbolo di una voce che cala, di un ciclo che si chiude e al quale non resta che adattarsi con delicatezza. In questa sospensione si innestano le immagini più potenti della composizione.
Lentamente, come scrive la poetessa, “si sbriciolano alchimie e mediazioni”: è qui che il testo acquista la sua forza visionaria. L’alchimia del vissuto si dissolve, e ciò che resta è la consapevolezza di una trasformazione irreversibile, accompagnata dal karkadè, immagine di intensità cromatica e sapore forte, che esprime l’essenza di una vita palpitante e sensuale. Tutto, però, sembra inevitabilmente scivolare in una calma catartica, priva di una nuova scommessa, di quella spinta che possa aprire a orizzonti diversi.
Il cuore della poesia pulsa nel verso finale, quando le “mani fatte di zagara” custodiscono la promessa della luna. È qui che De Angelis concentra la sua forza immaginifica: nelle mani fiorite di luce si condensa il simbolo della resistenza poetica, la capacità di trattenere il senso profondo delle cose oltre il dissolvimento quotidiano. Il fiotto di luna, con la sua energia ancestrale, diventa metafora di speranza e continuità, capace di illuminare il buio.
Una riflessione
La poesia di Silvia De Angelis ci ricorda che la fragilità può trasformarsi in forza e che anche quando le alchimie della vita si sgretolano, le mani dell’anima possono ancora custodire fiori e luna. È un invito alla resistenza poetica, al mantenere viva la bellezza anche nei momenti di disincanto, quando l’unica certezza sembra la dissoluzione. Mani di zagara è un canto intimo e universale che trasforma il silenzio in parola luminosa.