NEI DINTORNI DEL LUNA PARK
Girava senza tregua la girandola del luna park e pareva
fendere il limbo del cielo, con le sue instancabili circonferenze. Le disegnava, sempre uguali,
rallegrando i volti delle persone,che a quell’altezza, sembravano perdere il senso della
loro realtà.
Quel marchingegno, simile a un compasso mobile, trovava
più proseliti tra la gioventù, sempre
disposta a provare emozionanti attrattive e trascorrere
piacevolmente il tempo.
Aron ed Elisabeth compagni di classe, si frequentavano
anche al di fuori della scuola e già facevano
tanti progetti per il futuro, visto che erano molto
affiatati tra loro.
Quel giorno di cielo turchino vollero fare più di un giro
sulla ruota del luna park e quando erano
ad un’altezza notevole approfittavano per stringersi,
l’uno all’altra, assaporando spicchi di
passione.
Come tutte le cose belle, quegli attimi di svago
sembravano brevissimi, ai due ragazzi e, al momento
della discesa a terra dalla giostra girevole, si
guardavano sbigottiti e desiderosi di altre emozioni
da condividere insieme.
Elisabeth affrettava il suo passo perché non voleva
attardarsi e osservava , divertita, anche le
altre attrattive del luna park, pur rimanendo vicina
all’amato.
Improvvisamente la ragazza ha una stranissima sensazione….si
sente come svuotata del suo corpo
e ,infatti si
trova, incredibilmente, al di fuori di esso.
Vede, dall’esterno, la sua persona muoversi e camminare accanto ad Aron.
Elisabeth ha un attimo di panico e di forte
meraviglia…non riesce a realizzare mentalmente quanto stia accadendo con
esattezza….ma in poco tempo quella situazione, si modifica, e torna tutto alla normalità.
L’adolescente pensa di aver avuto un attimo di
smarrimento e riprende il suo solito percorso di vita.
La sera stessa, nel dormiveglia, sente una voce lontana
che echeggia vagamente, nel suo padiglione auricolare e, ponendo più attenzione Elisabeth,
percepisce un misterioso messaggio che parla di spersonalizzazione e di libertà d’animo….
Al mattino l’adolescente riprende il suo tram tram
quotidiano e si ferma in un bar per
un’abbondante
colazione.
Ecco ripetersi il fenomeno di qualche giorno addietro, si
trova, ancora, al di fuori del suo corpo
e può muoversi tranquillamente nell’aria, vivendo, ora, in una dimensione del
tutto inedita…
Elisabeth si sente leggerissima e percepisce di avere
intorno a se una luce radiosa, che le trasmette una notevole carica di energia.
E’ bellissimo librarsi nell’atmosfera, sembra quasi di
volare, come una delicata libellula…ma ecco che improvvisamente la ragazza
intravede due sagome leggiadre avvicinarsi a lei…le sembrano volti conosciuti.
Si avvicina di più a loro, e con
meravigliato sgomento, riconosce
i suoi genitori, scomparsi anni prima
L’emozione è indicibile…anche se non può abbracciare quelle
anime fluttuanti, la gioia di rivedere i propri cari, e di leggere nel loro sguardo un trasporto
affettivo senza eguali, dona ad
Elisabeth un tripudio interiore intensissimo .
Inizia così a
centellinare la durata di quei momenti, per il timore che possano dissolversi
troppo velocemente.
Si nutre di quella possente energia d’amore, allontanando
da sé qualsiasi pensiero grigio e gioiosa che angeli cari, sempre vivi nel
profondo, abbiano manifestato la loro assidua presenza nei giorni ancora da
vivere….
Silvia De Angelis tutti i diritti riservati ottobre 2014
sei molto brava Silvia, nelle tue parole si legge emozione e animo gentile e profondo.
RispondiEliminaun abbraccio Barbara
Magica creatività nel tuo bel racconto...
RispondiEliminaSaluti,Marco
Letto con piacere e trasporto. Bello leggerti anche in questa veste. Un abbraccio Stefania
RispondiEliminaUn racconto nel mistero della vita, davvero emozionante!
RispondiEliminaUn abbraccio da Beatris
Un racconto emozionante ed entusiasmante che trasmetti attraverso l'animo di Elizabeth inondato di gioia alla vista delle anime dei due genitori mancati tanti anni prima. Una magica stesura, l'ho letto con piacere, brava anche nella prosa cara Silvia. Buona serata!
RispondiEliminaImpossibile distaccarsi da queste righe – con il fiato in sospeso ci lasciano sino alla fine che direi inaspettata -. Mi sono messa nei panni di Elisabeth per riuscire a capire cosa può aver provato veramente – chissà, forse per il desiderio che sempre ribolle in me, sono riuscita a vedere con i suoi occhi quello che desidero ormai da tempo. Grazie Silvia. Berta Biagini
RispondiEliminaRingrazio tutti per le gradite osservazioni al mio racconto, buona serata e un sorriso,silvia
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