TRACCIATI DI DONNE

                                                        


Si frequentavano da diverso tempo Miriam e Raffaella, condividendo, insieme, ore rubate al tram tram di sempre, spesso pesante, nel suo sovraccaricare  con  miriadi d’improrogabili impegni.
Quegli attimi brevi di vita in comune, si proponevano di alleggerire il ritmo di vita, e di regalare alle due donne qualche briciola di sollievo davvero meritata.
Caratterialmente le due ragazze sono diverse:  la riflessività di Miriam, calma in qualche modo l’impulsività di Raffaella, la vivacità di quest’ultima dona brio all’amica troppo seriosa e posata.
E’ la fantasia e creatività di Raffaella che conducono la stessa a voler intraprendere una nuova attività, per rimettersi in discussione e dimostrare a sé stessa, che ci si può gratificare anche con un pizzico di novità.

Infatti la donna decide di intraprendere l‘attività di rappresentante di buste personalizzate, da vendere alle varie boutique, consigliando loro le varie tipologie di plichi esistenti  e l’immagine da apporvi, con un’adeguata grafica e particolari colorazioni.
L’attività è piuttosto faticosa, ma Raffaella sempre col sorriso sulle labbra, un’attenta preparazione nella presentazione del prodotto e l’elaborazione di originali disegni,  riesce ad approvvigionarsi numerosi clienti.
Nel giro di qualche anno, lavorerà principalmente dietro le chiamate dei suoi acquirenti, che ormai hanno piena fiducia in lei.
Miriam, nel frattempo, incuriosita e invogliata dal successo ottenuto dalla sua amica, decide di voler intraprendere anche lei quel lavoro e chiede a Raffaella se un giorno la potrà condurre con lei , per insegnarle la tecnica di vendita, visto che anche Miriam è pratica di lavori di grafica.
Infatti le due donne si recano insieme da un cliente di Raffaella, che deve fare nuovi acquisti, e la donna rimane sbigottita nel constatare che l’amica  la interrompe continuamente mentre lei parla e, non solo, la  corregge e la riprende, mettendo addirittura in discussione le sue affermazioni.

Durante il ritorno a casa Raffaella fa notare il suo disappunto a Miriam, per il comportamento scorretto, ma quest’ultima minimizza….anzi cambia del tutto discorso.
Trascorrono vari giorni e Raffaella torna a far visita al cliente che aveva visitato insieme a Miriam e.. sorpresa inaspettata…..lo stesso conferma di aver fatto l’ordine a Miriam che vi era ripassata sola e aveva presentato  argomenti molto convincenti.
Raffaella è inferocita e si reca dall’amica per sentire in che modo giustificherà il suo comportamento sconveniente…..ma l’altra, con fare disinvolto, dirà solo che ognuno, per ottenere ciò che vuole, usa i mezzi che ritiene più opportuni, ponendo così fine ad un’amicizia duratura alla quale Raffaella, sbagliando, aveva sempre creduto.

Silvia De Angelis tutti i diritti riservati settembre 2011

Commenti

  1. ciao Silvia, bellissima storia, che fa riflettere, sulla fragilita' dell'amicizia, molto significativa e con un amara conclusione, complimenti, essere amico vuol dire dividere le gioie e i dolori insieme, non approfittare delle situazioni appena se ne ha la possibilita', cancellando tutto quello che c'e' stato con un colpo di spugna, ma forse era solo tutta un 'illusione, come spesso accade, ciao grazie buona giornata rosa

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  2. Grande realtà, anche se amara, nel contenuto del tuo racconto.
    Saluti,Marco

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  3. Quando si leggono storie che parlano d'amicizia tradita, mi viene male. La vera amicizia se si è fortunati, la s'incontra una volta nella vita.Le aitre sono parvenze oppure pseudo amicizie di convenienza. Un'altro spaccato della nostra società che tu metti bellamente in risalto con le tue riflessioni cara Silvia. Ti auguro un sereno pomeriggio e t'invio un grande abbracio!
    Grazia Denaro

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  4. Grazie dei graditi commenti, buona serata, silvia

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  5. Amicizia? Non credo. Solo invidia e opportunismo, ben descritti in questo racconto che lascia spazio alla delusione intensa nel confermarsi la pochezza dell'"amica" invidiosetta. Un racconto che ho molto apprezzato! Bravissima, come sempre: un abbraccio Silvia!

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